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Mostra, convegno internazionale, rassegna multimediale
dedicati a Bruno Schulz - Trieste, novembre 2000 - gennaio 2001 Chi è Bruno Schulz Bruno Schulz nacque a Drohobycz in Galizia (oggi
Ucraina) il 12 luglio 1892, da una famiglia di commercianti ebrei; e morì sempre
a Drohobycz, ucciso per la strada da un ufficiale delle SS, il 19 novembre
1942. Artista per formazione e per vocazione, visse insegnando disegno e
applicazioni techiche nel liceo della sua città; ma a partire dal 1930
cominciò a praticare la scrittura, divenendo in breve tempo uno dei
protagonisti dell'avanguardia artistica polacca. Di lui ci rimangono circa
250 disegni e illustrazioni, un quadro, due piccoli libri di racconti,
"Le botteghe color cannella" e "Il sanatorio all'insegna della
clessidra", la leggenda del libro al quale stava lavorando, "Il
Messia", scomparso nello sfacelo della guerra, e una serie di lettere e
di scritti vari. L'evento Trieste ospiterà tra novembre di quest'anno e gennaio
dell'anno prossimo "ll profeta sommerso", la prima rassegna
organica realizzata in Italia dedicata alla figura e all'opera di Bruno
Schulz. La rassegna sarà realizzata da Bonawentura (Teatro Miela) e da Alpe Adria Cinema, su incarico dell'Assessorato alla
cultura e all'istruzione della Regione Friuli Venezia Giulia. "Il
profeta sommerso" si articolerà in tre momenti. Il primo sarà un
convegno internazionale dedicato alla figura di Bruno Schulz, nel corso del
quale i maggiori esperti italiani, polacchi e di matrice ebraica si
confronteranno sulla storia e la vita dello scrittore e sulla sua presenza
nella cultura contemporanea. Il secondo sarà costituito dalla presentazione,
per la prima volta in Italia, di una parte rilevante dell'opera grafica di
Schulz, in collaborazione con il Muzeum Literatury di Varsavia. Il terzo
"episodio" sarà costituito dalla presentazione di film, opere
teatrali e altri materiali ispirati o dedicati a Bruno Schulz, in un piccolo
festival multimediale che avrà luogo al Teatro Miela. Perché Trieste La Galizia di Schulz fece parte fino al 1918
dell'Impero asburgico, costituendone una frontiera, esattamente come Trieste.
Drohobycz, piccola città apparentemente fuori dal mondo, conteneva pure una
popolazione mista e multilingue, formata da ebrei, polacchi, ruteni-ucraini,
tedeschi. Dopo il crollo asburgico, sono continuate le vicissitudini storiche, culminate con lo sterminio delle comunità ebraiche
durante la seconda guerra mondiale e poi, dopo il 1945, con la
"spartizione" della Galizia tra Polonia e Ucraina (oggi Drohobycz è
in quest'ultimo Paese) e migrazioni forzate delle popolazioni. Sono
esperienze paragonabili a quelle vissute dall'area giuliana, che rendono
Trieste la sede "naturale" della prima presentazione organica
dell'opera di Bruno Schulz a un pubblico italiano. I contatti Stanno lavorando al progetto Annamaria
Percavassi, Rosella Pisciotta e Fabio Amodeo. |